L’articolo 2054 del Codice civile stabilisce che, in caso di incidente tra veicoli si presume sempre che ciascuno dei conducenti coinvolti abbia concorso in egual misura a produrre i danni subiti dai singoli mezzi, salvo prova contraria.

Quindi, qualora la dinamica dell’incidente sia incerta o non si trovi un accordo tra le parti e non ci siano prove per avvalorare la propria tesi, la legge pone a carico dei conducenti una presunzione di colpa paritaria.

Un concorso di colpa al 50% ha come conseguenza che il risarcimento assicurativo a cui si ha diritto sia pari alla metà dei danni subiti, rimanendo a carico del danneggiato la restante parte (a prescindere dall’ammontare dei danni, quindi anche se quelli patiti sono maggiori di quelli cagionati); mentre la classe di merito della polizza rc auto non subirà peggioramenti, in quanto i malus sono previsti solo per gli incidenti con responsabilità principale (con colpa superiore al 50%).

Tale dimezzamento dell’indennizzo a cui si ha diritto in caso di responsabilità paritaria diventa ovviamente ancora più penalizzante nei risarcimenti dei danni fisici da incidente stradale, dove gli importi decurtati possono raggiungere cifre considerevoli.

In questo articolo vedremo cosa occorre per evitare che ci venga addebitato un concorso di colpa nell’incidente stradale.

Il concorso di colpa paritario è sempre presunto

Come abbiamo visto nell’introduzione, fino a prova contraria, in caso di incidente stradale si presume sempre un concorso di colpa paritario in capo a tutti i conducenti coinvolti nel sinistro.

Tale norma è stata istituita per fornire al giudice una regola sussidiaria per decidere sulla suddivisione delle colpe in tutti quei sinistri stradali in cui la dinamica dell’incidente non è certa, anche dopo la fase istruttoria.

Quindi, se non vengono fornite prove che riescano a dimostrare la piena responsabilità di uno dei conducenti, la colpa sarà ripartita egualmente fra tutti i soggetti coinvolti.

Come specificato dalla Cassazione però, nella sentenza n.14947 del 2022, il riscontro di una condotta irragionevole in capo a una parte non assolve in automatico l’altra.

Secondo la Suprema Corte, infatti, l’accertamento in concreto della colpa di uno dei conducenti non basta da solo per superare la presunzione di responsabilità paritaria prevista dall’articolo 2054 del Codice civile, ma è necessario verificare anche che l’altro conducente non abbia violato le norme sulla circolazione e quelle di comune prudenza e che comunque abbia fatto di tutto per evitare l’incidente.

Infatti la stessa norma prevede che, il conducente è tenuto a risarcire i danni provocati dalla circolazione del proprio veicolo se non dimostra di aver fatto tutto il possibile per evitare lo scontro.

Perciò, anche in presenza di una grave violazione del Codice della strada da parte di uno dei conducenti, per l’altro soggetto coinvolto occorre comunque superare la presunzione di concorrenza nella causazione del sinistro per ottenere un risarcimento dei danni integrale.

 

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Come contestare il concorso di colpa presunto

Secondo l’articolo 2054 del Codice civile, anche se viene dimostrato un comportamento colposo in capo alla controparte, come può essere un incidente stradale per uno stop non rispettato, se il conducente del veicolo coinvolto non prova di aver fatto di tutto per evitare lo scontro, può vedersi comunque addebitato un concorso di colpa.

In giurisprudenza nel corso degli anni si è dibattuto a lungo sul contenuto della prova liberatoria che deve fornire un conducente per dimostrare il difetto di concorso, ossia su come provare di avere fatto tutto il possibile per evitare l’incidente per superare la presunzione di concorrenza nella causazione dello stesso.

Secondo diverse sentenze della Cassazione, tra cui la n.7057 del 2017, il conducente per liberarsi dalla presunzione di colpa deve dimostrare che la propria condotta sia stata conforme alle nome del Codice stradale e alle regole della comune prudenza e che lo scontro sia dipeso esclusivamente dalla condotta colposa dell’altra parte.

Tuttavia, in un’altra sentenza (la n.3696 del 2018), la Cassazione ha stabilito che, si possa affermare una colpa concorrente solo quando il giudice, dopo aver effettuato l’esame delle risultanze, abbia constatato, anche d’ufficio, eventuali profili di responsabilità a carico del conducente danneggiato.

Quindi, se dagli atti di causa non risultano violazioni del Codice e condotte imprudenti da parte del danneggiato, quest’ultimo può richiedere un risarcimento integrale dei danni patiti.

Nonostante ciò, è capitato più volte che, nonostante il danneggiato fosse certo di avere piena ragione, in sede di giudizio gli sia stato attribuito dal giudice una percentuale di colpa per non aver allegato la prova liberatoria sulla correttezza della propria condotta.

 

Come evitare il concorso di colpa

Qualora a seguito dell’incidente, i conducenti coinvolti non riuscissero a mettersi d’accordo sulla dinamica dell’incidente e sulla ripartizione delle responsabilità, quindi in caso di sinistro stradale senza constatazione amichevole, è importante raccogliere quante più prove possibili che consentano di dimostrare le proprie ragioni.

Scattare delle fotografie dopo la collisione per dimostrare la posizione dei veicoli sulla strada, i danni riportati e il punto d’impatto può esserci d’aiuto per ricostruire l’effettiva dinamica dell’incidente (come determinare la responsabilità in un sinistro stradale).

È sempre molto importante, soprattutto se la controparte tende a fare il furbo negando i fatti, raccogliere le generalità dei testimoni presenti al momento dello scontro.

In caso di disaccordo sulla dinamica è molto utile anche far intervenire le Forze dell’Ordine, che effettueranno le rilevazioni tecniche sul luogo del sinistro, che saranno raccolte e documentate nel verbale.

Per i sinistri più complessi, in cui l’esclusiva responsabilità della controparte risulta difficile da dimostrare, può essere determinante effettuare una ricostruzione cinematica dell’incidente, tramite la quale, con l’utilizzo di diversi software di simulazione, tecnici specializzati possono stabilire l’esatta dinamica della collisione.

Ricordiamo che, il concorso di colpa non è sempre necessariamente paritario. Quindi, anche qualora il danneggiato abbia commesso delle infrazioni, è sempre importante raccogliere più prove possibile che possano consentire di ottenere, nel caso, una percentuale di responsabilità inferiore a quella presunta del 50%.

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Domande frequenti – FAQ

Il passeggero può testimoniare a favore del conducente?

Secondo diverse sentenze della Cassazione, tra cui la n.35552 del 2021 e la n.19121 del 2019, il terzo trasportato vittima di un incidente stradale è incapace di testimoniare nel processo perché portatore di un interesse giuridico all’esito della lite.

La constatazione amichevole ha valore probatorio?

Il modulo di constatazione amichevole, seppur firmato da entrambi i conducenti, non ha valore di piena prova assoluta ed incontestabile, ma genera una presunzione semplice che può essere contestata fornendo la prova contraria (Cassazione, sentenza n.25468 del 2020).