Come comportarsi in caso di incidente stradale causato da una vettura che non si è fermata allo stop? La responsabilità è sempre e solo di chi non ha rispettato la precedenza o può esserci anche un concorso di colpa?

E infine, come va compilata la constatazione amichevole e come si richiede il risarcimento danni all’assicurazione? In questo articolo cercheremo di dare una risposta a queste domande.

L’obbligo di fermarsi allo stop e responsabilità in caso di incidente

Quando è presente il segnale di stop è obbligatorio fermare completamente il proprio veicolo, anche se la strada è completamente libera.

In caso di incidente stradale, chi non ha rispettato il segnale può essere ritenuto l’unico ed esclusivo responsabile, superando quindi la presunzione di concorso di colpa, prevista solo quando non è possibile accertare concretamente le responsabilità dei soggetti coinvolti nel sinistro (sentenza della Cassazione n.30993 del 2018).

Ricordiamo che il Codice della Strada, all’articolo 145, comma 5, stabilisce che, in presenza di stop, il conducente è tenuto a fermarsi sulla striscia di arresto, prima di immettersi nell’incrocio.

A differenza del triangolo, segnale che indica di dare la precedenza ed obbliga il conducente a moderare la velocità della vettura in modo tale da permettergli di fermarsi tempestivamente in caso di arrivo di veicoli, il segnale di stop impone la fermata del veicolo, anche se la strada e l’incrocio sono liberi.

Quindi, come ha confermato più volte anche la Cassazione, in presenza del segnale di stop, il conducente di un veicolo ha l’obbligo di fermarsi sempre e comunque, anche quando la strada è sgombra; altrimenti, nell’eventualità di un incidente, quando questo sia stato provocato proprio da questa violazione, non sarebbe possibile applicare la presunzione di concorso di colpa e l’intera responsabilità verrebbe addebitata al guidatore che non ha rispettato il segnale stradale.

Per quanto tempo è necessario fermarsi allo stop prima di riprendere la propria marcia? Secondo la Cassazione, con la sentenza n.57350 del 2018, due secondi non sono sufficienti.

Il conducente, secondo la Corte, deve avere il tempo necessario per verificare con prudenza che l’incrocio sia completamente sgombro e che non stiano sopraggiungendo altri veicoli.

Ricordiamo inoltre che, chi non rispetta la precedenza è responsabile anche dei danni che la controparte abbia subito a causa della manovra improvvisa effettuata per evitare la collisione tra i veicoli, quindi pure quando non ci sia stato alcuno scontro tra le vetture.

 

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Concorso di colpa per incidente allo stop

I conducenti in prossimità di un incrocio devono usare la massima prudenza al fine di evitare collisioni con altri veicoli. Questo è quanto stabilisce l’articolo 145 del Codice della Strada e tale disposizione vale anche quando si ha il diritto di precedenza.

Come ribadito dalla Cassazione, nella sentenza n.46818 del 2014, anche quando si ha il diritto di precedenza, è obbligatorio per il conducente di un veicolo, che si sta per immettere in un’intersezione, osservare la massima prudenza e diligenza, rallentando e moderando la velocità.

Infatti, secondo la Corte, la presenza di un altro veicolo in un incrocio non è da considerarsi un evento imprevedibile. Inoltre, chi guida è tenuto a prevedere anche i comportamenti imprudenti degli altri utenti della strada (Cassazione, sentenza n.26131 del 2008).

Affrontare quindi un incrocio ad alta velocità, senza prestare l’attenzione necessaria, anche quando si ha il diritto di precedenza, può far scattare un concorso di colpa in caso di incidente stradale, qualora quest’ultimo potesse essere evitato adottando la prudenza richiesta dalla norma del Codice della Strada.

Nella sentenza citata si decideva in merito ad un incidente mortale, dove una donna, dopo essersi fermata allo stop, aveva lentamente impegnato un incrocio, invadendo la carreggiata senza accorgersi dell’arrivo di un motoveicolo da sinistra. Il centauro, per cercare di evitare l’impatto, frenava bruscamente perdendo il controllo del veicolo.

I giudici hanno riconosciuto il concorso di colpa tra i due conducenti, perché a loro avviso la velocità di circolazione della vittima non era stata prudenziale e qualora lo fosse stata si sarebbe potuto evitare il sinistro (chi paga il risarcimento nel concorso di colpa?).

Anche in un’altra sentenza della Cassazione, la n.27989 del 2017, è stato addebitato un concorso di colpa (questa volta al 50%) sia al conducente che non aveva rispettato lo stop, sia alla controparte che viaggiava a velocità troppo elevata.

Tuttavia, è importante ribadire, come ha ricordato la Cassazione nella sentenza n.5029 del 2019, che il conducente che non rispetta il segnale di stop ha comunque una percentuale di responsabilità in caso di sinistro, anche se il veicolo con cui ha avuto la collisione viaggiava ad una velocità eccessiva.

Infatti, secondo la Corte, la velocità eccessiva del veicolo che ha la precedenza non interrompe il nesso di causalità tra la condotta colposa di chi non rispetta lo stop e i danni cagionati.

Nella stessa sentenza viene inoltre ribadito che anche il mancato uso delle cinture di sicurezza non basta di per sé ad escludere il nesso causale, in quanto non può considerarsi un comportamento abnorme e del tutto imprevedibile (risarcimento incidente senza cinture di sicurezza).

 

Cosa fare in caso di sinistro stradale allo stop

Se l’incidente è di una certa gravità, con ingenti danni a cose e/o con persone ferite, è necessario richiedere l’intervento dei soccorsi e delle Forze dell’Ordine, non spostare i veicoli dalla loro posizione e non allontanarsi dal luogo del sinistro per non incorrere nel reato di fuga o di omissione di soccorso.

Saranno la Polizia o i Carabinieri ad occuparsi di redigere il verbale, raccogliendo i dati dei conducenti e degli eventuali testimoni ed effettuando i rilievi e le misurazioni necessarie per accertare la dinamica dell’incidente, individuare le responsabilità e constatare i danni e le condizioni delle persone e dei veicoli coinvolti.

Qualora invece nessuno avesse riportate delle lesioni personali, l’intervento delle Forze dell’Ordine non sarebbe necessario; tuttavia è diritto dei conducenti chiamare la Polizia qualora non si riuscisse a trovare un accordo sulle responsabilità dell’incidente.

Fare quante più fotografie possibili e da inquadrature differenti ai veicoli, ai danni riportarti e al tratto stradale in cui è avvenuta la collisione può essere molto utile per dimostrare la dinamica dell’incidente; così come cercare e annotare le generalità dei testimoni che hanno assistito all’urto.

Se la dinamica è invece chiara e non ci sono dubbi al riguardo, situazione molto frequente quando l’incidente viene provocato da chi non si è fermato allo stop, è estremamente importante compilare il modulo di constatazione amichevole ed apporre le firme di entrambi i conducenti coinvolti.

Nella sezione centrale della prima pagina, dove sono elencate le circostanze dell’incidente, è importante segnare, nella parte riservata al veicolo che non ha rispettato il segnale di stop, la casella 17 dove è indicata l’opzione “non aveva osservato il segnale di precedenza o di semaforo rosso”.

Altrettanto importante inserire nel grafico dell’incidente, situato sulla parte inferiore della prima pagina, il tracciato e il nome delle strade in cui è avvenuto il sinistro, la direzione di marcia e la posizione dei veicoli al momento dell’urto e l’indicazione dei segnali stradali presenti (come appunto lo stop).

La constatazione amichevole, correttamente compilata e sottoscritta da entrambe le parti, può semplificare e velocizzare le pratiche assicurative per l’indennizzo (vedi invece come funziona il risarcimento per incidente senza constatazione amichevole).

 

Risarcimento danni per incidente allo stop

L’assicurato in caso di sinistro stradale è tenuto a comunicare l’incidente alla propria compagnia d’assicurazioni entro un tempo limite di tre giorni (art. 1913 del Codice civile).

In caso di inadempimento colposo l’assicurazione potrebbe ridurre l’entità del risarcimento e addirittura negarlo in presenza di dolo.

Alla denuncia di incidente stradale all’assicurazione è consigliabile, come detto precedentemente per velocizzare la pratica di risarcimento, allegare il modulo di constatazione amichevole compilato e sottoscritto da entrambi i conducenti coinvolti.

Successivamente sarà necessario inviare alla compagnia assicurativa la richiesta di risarcimento danni da sinistro stradale con tutta la documentazione inerente all’incidente, come i preventivi per la riparazione, i certificati medici, i referti del pronto soccorso, le perizie medico legali di parte, l’attestazione di avvenuta guarigione, gli scontrini e le fatture dei costi sostenuti, ecc.)

La compagnia, ricevuta la documentazione è tenuta a fare un’offerta di risarcimento oppure a comunicare i motivi per cui ritiene di non farla entro un limite prestabilito di tempo.

I termini sono i seguenti:

Come stabilito dai commi 6 e 7 dell’articolo 148 del Codice delle assicurazioni private, la compagnia è tenuta ad effettuare il pagamento della somma offerta entro 15 giorni, sia in caso di accettazione della proposta da parte del danneggiato, sia in caso di rifiuto.

In caso di risarcimento assicurativo troppo basso quindi, l’assicurato non è obbligato ad accettare la proposta della compagnia e la somma percepita viene considerata solo come un acconto sul maggior danno.

Se anche con le successive trattative stragiudiziali non dovesse comunque raggiungersi un accordo, è possibile citare in causa l’assicurazione e andare in giudizio in tribunale.

Ricordiamo che il danneggiato ha il diritto di farsi assistere in qualsiasi momento da un professionista esperto in infortunistica stradale (avvocato o agenzia di infortunistica, cosa conviene?) per vedersi riconosciuti i propri diritti ed ottenere il giusto risarcimento.

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