Ai sensi dell’articolo 2052 del Codice civile, chi costudisce un animale è tenuto a risarcire i danni da questo cagionati, anche qualora l’animale fosse smarrito o fuggito, tranne il caso in cui si riesca a dimostrare il caso fortuito.

In questo articolo vedremo insieme che non sempre basta far indossare al proprio animale un guinzaglio per mettersi al riparo dalle conseguenze civili (risarcimento danni per morso cane) e penali (reato di lesioni colpose) che un’eventuale aggressione a terzi comporta.

Morso cane, quando è caso fortuito?

Come abbiamo detto, in tema di responsabilità e risarcimento per danni da animali domestici, il proprietario o chi se ne serve non risponde dei danni provocati dal cane se riesce a provare il caso fortuito.

Per caso fortuito si intende l’evento provocato da un fattore estraneo alla sfera soggettiva del custode, idoneo ad interrompere il nesso causale tra danno arrecato dalla cosa e responsabilità del custode (sentenza Cassazione n.7260 del 2013).

L’evento per essere fortuito deve essere quindi imprevedibile ed inevitabile e soprattutto che si sia verificato indipendentemente dalla volontà e dall’azione del custode dell’animale.

Chi ha un cane è tenuto ad adottare le necessarie cautele nella sua custodia, idonee ad evitare che l’animale possa arrecare danni a terzi (Cassazione sentenza n.31874 del 2019).

Museruola e guinzaglio fanno ovviamente parte delle debite cautele e in assenza di queste il custode dell’animale non può invocare il caso fortuito per liberarsi dalla responsabilità in caso di aggressione, in quanto è stato il suo comportamento colposo (inadeguata custodia) a causare l’evento.

 

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Il solo guinzaglio non basta

L’uso del guinzaglio è obbligatorio quando si è in luoghi aperti al pubblico; quando il cane si trova in locali pubblici e sui mezzi pubblici di trasporto è necessario anche l’utilizzo della museruola (ai sensi del Regolamento di Polizia veterinaria).

Nei luoghi aperti al pubblico, come parchi, marciapiedi e giardini è obbligatorio il solo guinzaglio, ma non basta il suo utilizzo per essere esenti da responsabilità in caso di aggressione.

Chi custodisce un animale, infatti, è tenuto a gestirlo e ad assicurarsi che sia sempre al suo fianco e che non possa sfuggirgli.

Ricordiamo che l’articolo 2052 del Codice civile considera il custode responsabile dei danni arrecati dal cane anche se quest’ultimo è fuggito (risarcimento danni provocati da cane che scappa).

E non basta avere una salda presa e un guinzaglio idoneo alle dimensioni del cane, ma è necessario inoltre che quest’ultimo non sia troppo lungo.

Nella sentenza n.51470 del 2023, ad esempio, la Cassazione ha confermato la condanna per lesioni personali colpose a terzi (art. 590 del Codice penale) alla proprietaria di un cane che aveva morso una donna provocandogli una ferita all’avambraccio.

Nonostante il cane indossasse correttamente il guinzaglio, questo è stato ritenuto troppo lungo (circa un metro e mezzo).

Tale lunghezza eccessiva, secondo i giudici, non ha consentito alla padrona che teneva in braccio il cane di impedire che questi aggredisse la danneggiata trattenendolo a sé.

L’imputata si è difesa sostenendo che è stata la danneggiata ad avvicinarsi al cane e che l’animale era al guinzaglio e quindi adeguatamente custodito.

La difesa ha sostenuto inoltre che la reazione del cane è stata influenza da una sua infiammazione all’orecchio e dal comportamento della danneggiata.

Per gli Ermellini il nesso di causa fra la condotta dell’imputata e l’evento non è stato invece interrotto dall’azione della danneggiata, in quanto chi custodisce un animale deve prevedere anche le sue reazioni istintuali improvvise, a maggior ragione considerando che l’animale era nervoso per una escoriazione, confermata anche dalla testimonianza del veterinario.

Inoltre è dovere del proprietario prevenire le reazioni del proprio animale anche in presenza di comportamenti inopportuni e inadeguati della vittima, come può essere appunto avvicinarsi al cane senza preoccuparsi del pericolo.

La proprietaria, consapevole della situazione del cane, avrebbe dovuto utilizzare un guinzaglio più corto per evitare che gli sfuggisse dalla presa oppure fargli indossare la museruola; perciò condanna confermata.

Ricordiamo infine che, il proprietario di un animale è responsabile anche delle aggressioni che avvengono all’interno della propria abitazione se non adotta tutte le misure necessarie per evitarle (per approfondimenti leggi il nostro articolo sul risarcimento per morso cane in proprietà privata).

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