In tema di risarcimento danni da incidente stradale o da malasanità per trattamenti estetici chirurgici e non, il danno estetico può diventare un pregiudizio importante e determinante in fase di calcolo del danno subito.

Come valutare e calcolare il danno estetico?

Rientrante nella categoria del danno biologico, come danno all’integrità psico-fisica della persona, il danno estetico risulta la tipologia di lesione più complicata da determinare e da valutare per la sua elevata variabilità soggettiva.

Sarà infatti necessario valutare non solo i danni all’integrità morfologica della persona ma anche le alterazioni della sua capacità espressiva e della sua rappresentazione esterna delle proprie caratteristiche e personalità.

Tali soggettività non potranno essere risarcite seguendo schemi e parametri valutativi prefissati. Il medico legale, nella sua perizia, dovrà valutare ogni singola situazione in base alle caratteristiche fisiche del danneggiato e alle sue peculiarità mimico-espressive e sociali.

Età, sesso e condizione fisica precedente l’incidente sono alcuni dei fattori che devono essere necessariamente presi in considerazione prima di valutare le modificazioni del modo di presentarsi all’esterno procurate dall’evento lesivo.

Per valutare lo stato anteriore del soggetto danneggiato oltre ad un’eventuale documentazione fotografica risulterà necessario considerare anche le caratteristiche fisionomiche precedenti l’incidente in relazione alle condizioni di vita sociale condotte sinora dalla persona nella sua quotidianità familiare, sociale e lavorativa.

Nella perizia medico legale andranno valutate le alterazioni anatomiche oggettive e la sede delle stesse tenendo anche conto della evoluzione e sviluppo che possono avere tali lesioni nel tempo, soprattutto in soggetti minorenni, quindi ancora in età di sviluppo (come ad esempio la necessità di dover sostituire le eventuali protesi nel corso del tempo a causa della crescita corporea del soggetto).

Nella visita si dovrà determinare la presenza di ulteriori difetti funzionali patiti dal soggetto a causa del danno biologico di rilevanza estetica. Ad esempio un danno estetico al naso è facile che possa procurare al danneggiato anche un deficit respiratorio.

Tali ulteriori menomazioni non potranno essere valutate singolarmente e sommate algebricamente nella loro entità al danno di pregiudizio estetico, ma dovranno essere considerati nella loro interezza in una stima complessiva.

 

Danno morale e patrimoniale causato dal danno estetico

I danni estetici oltre a comportare un danno biologico possono avere anche un’incidenza sull’attività lavorativa svolta dalla persona danneggiata. Tali perdite di opportunità lavorative, di mancato guadagno o di riduzione delle capacità professionali rientrano tra i danni patrimoniali, di cui il danneggiato potrà chiedere il risarcimento.

Va precisato che il danno estetico non è vincolato alle sole lesioni riguardanti il viso. Ad esempio anche una zoppia o una brutta cicatrice in un’altra parte del corpo possono considerarsi turbamenti estetici validi ai fini dell’ottenimento di un risarcimento. Tutto ciò che turba l’integrità psico-fisica di una persona può considerarsi un danno biologico.

Ricordiamo che all’interno del risarcimento del danno biologico rientra anche il danno morale, come sofferenza psicologia ed interiore che prova il danneggiato a causa delle lesioni subite.

 

Danno estetico da incidente stradale

Per quanto riguarda le valutazioni delle menomazioni all’integrità psicofisica sono state istituite delle specifiche tabelle che indicano parametri numerici da utilizzare in tema di risarcimento da incidente stradale. Tali valori stabiliscono una guida, da utilizzare nelle perizie medico-legali per quantificare i pregiudizi sofferti dal soggetto danneggiato.

A seconda del grado di pregiudizio riscontrato corrisponde un valore percentuale di invalidità permanente da assegnare al soggetto ai fini del calcolo del danno biologico.

  • Il pregiudizio estetico complessivo è lieve: 5% di invalidità permanente;
  • il pregiudizio estetico complessivo è da lieve a moderato 6-9%;
  • pregiudizio estetico complessivo da moderato a grave 10-20%;
  • pregiudizio estetico complessivo gravissimo 21-35%.

Indicativamente per dare qualche esempio, verrà considerato pregiudizio estetico moderato una cicatrice di dieci centimetri non cheloide sul viso mentre la perdita della piramide nasale verrà considerate come pregiudizio gravissimo. Sarà compito del medico legale quello di tradurre in punti percentuali le menomazioni estetiche sofferte dal danneggiato nella loro totalità.

 

Danno estetico da malasanità e chirurgia plastica

Il chirurgo estetico prima di un intervento è obbligato ad informare il paziente in merito ai possibili rischi correlati all’intervento che andrà ad effettuare, ma anche alle concrete possibilità di un miglioramento estetico effettivo grazie all’operazione.

Infatti se a seguito dell’intervento, il pregiudizio estetico del paziente non dovesse risultare migliorato o addirittura si riscontrassero ulteriori danni per inadempimenti del medico, si instaurerebbe nel paziente il diritto ad ottenere un risarcimento da malasanità ed errore medico per il vano dispendio economico e temporale subito e per l’inutile stress psico-fisico che si è patito per l’intervento e che si dovrà patire per quelli successivi necessari a porre rimedio all’operazione male eseguita.

Una nuova operazione per ottenere il risultato o per rimediare agli errori precedenti causa ovviamente nel paziente una lesione non solo alla sua integrità psicologica ma anche un danno fisico vista la necessità di operare chirurgicamente una zona già trattata che molto probabilmente oltre a risultare più complicata per il chirurgo causerà maggiori danni ai tessuti interessati.

 

Come richiedere il risarcimento da danno estetico

Per valutare l’entità dei danni subiti come abbiamo visto sarà necessaria una perizia di un medico-legale. E’ molto importante conservare e mostrare al medico legale durante la perizia tutti i documenti e i certificati medici riguardanti l’evento lesivo.

Una volta stabilito il grado di invalidità permanente e il periodo di inabilità temporanea si potrà procedere alla richiesta di risarcimento danni da inviare alla compagnia di assicurazione in caso di incidente stradale o al medico responsabile o alla struttura ospedaliera in cui è stato fatto l’intervento in caso di malasanità.

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E’ altamente consigliato in questa fase farsi seguire da un legale esperto in materia per evitare errori nella richiesta di indennizzo e per ottenere il giusto risarcimento per tutte le voci di danno che abbiamo visto precedentemente: biologico, morale e patrimoniale.

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