In caso di incidente stradale, soprattutto nel tamponamento tra due veicoli, uno dei danni più frequenti è il cosiddetto colpo di frusta. Consiste in un evento traumatico che provoca la distorsione del rachide cervicale con relative lesioni ai tessuti molli del collo. Nei casi più gravi si possono verificare anche fratture e lussazioni. I sintomi tipici del colpo di frusta sono rigidità al collo e alla spalla associato a dolore alla schiena e alla testa e a problemi di vertigini e disturbi del sonno.

Quando è risarcibile il colpo di frusta?

Il risarcimento danni per colpo di frusta fino a pochi anni fa era una voce molto rilevante tra gli indennizzi che le assicurazioni auto versavano per i sinistri stradali. Fino al 2012 ogni anno le compagnie di assicurazione spendevano oltre 2,4 miliardi di euro in risarcimenti danni da colpo di frusta, tale entità ha contribuito negli anni all’aumento delle polizze assicurative rc auto.

Per questi motivi la materia è stata trattata dal decreto legge 201 del dicembre 2011 e con la riforma Monti si è tentato di arginare il problema. Nel decreto si stabilisce che in caso di una microlesione, quando i danni comportano un punteggio di invalidità tra uno e nove punti, il risarcimento viene riconosciuto solo se accertato attraverso un esame strumentale. La rigidità di questa norma ha portato successivamente i giudici a riconoscere il diritto ad ottenere un indennizzo solo nel caso in cui le lesioni risultassero da esami diagnostici, come TAC, radiografie e risonanze magnetiche.

Nei colpi di frusta, tuttavia, i danni micropermanenti che si verificano spesso non sono rilevati dagli strumenti diagnostici; da ciò è scaturito un importante calo nell’ammontare complessivo dei risarcimenti erogati dalle assicurazioni, fino al 30% in meno.
Nella conversione del decreto Monti l’eccessiva rigidità di questa previsione è stata attenuata, infatti è stata modificata in modo che per ottenere il risarcimento danni da colpo di frusta occorra un riscontro medico legale che accerti visivamente o strumentalmente il danno.

 

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La sentenza 769 del 2016 del giudice di pace di Venezia

A fare scuola in questa materia è una sentenza del giudice di pace di Venezia (769 del 2016), con la quale una compagnia di assicurazione è stata condannata al risarcimento del danno da colpo di frusta, nonostante la stessa si era rifiutata di risarcire il danno in quanto l’assicurato non aveva prodotto una radiografia comprovante le lesioni subite. Il giudice in tale sede ha stabilito che per provare il danno erano necessari gli accertamenti clinici effettuati dai medici del pronto soccorso.

Nella sentenza si sottolinea che gli esami strumentali devono essere considerati sussidiari rispetto alla valutazione clinica del medico e non possono sostituirsi ad essa in quanto, in questi casi, non riescono a far emergere le alterazioni dovute alle lesioni dei tessuti molli para-vertebrali. La stessa compagnia è stata poi segnalata dal giudice all’IVASS, autorità di vigilanza sulle compagnie di assicurazione. I giudici, allineandosi a questa nuova disciplina, hanno stabilito che il medico legale può continuare ad esercitare secondo i propri criteri di valutazione, ovviamente avallati da sintomatologia e che non è essenziale, ai fini del risarcimento, che ci sia un esame strumentale a rivelare la presenza di microlesioni.

Un supporto utile ad evitare truffe alle compagnie di assicurazione è dato comunque dall’utilizzo della scatola nera eventualmente installata nel veicolo, infatti anche in base alla dinamica registrata del sinistro sarà possibile valutare la compatibilità tra l’urto e i danni lamentati dall’assicurato.

 

Come si ottiene il risarcimento da colpo di frusta?

Se le parti sono concordi con la dinamica del sinistro è possibile procedere alla compilazione del CID, il modulo blu che ognuno di noi dovrebbe sempre avere a bordo dell’auto. Il modulo deve ovviamente essere firmato da entrambi le parti coinvolte nell’incidente stradale e deve essere consegnato alla propria compagnia di assicurazione.

Nel caso in cui le parti invece non fossero d’accordo sulla dinamica, sarà necessario procedere all’accertamento dei fatti attraverso l’uso dei dati registrati dalla scatola nera, se installata nell’auto,  delle dichiarazione di eventuali testimoni e dalle rilevazioni su strada effettuate dalle autorità competenti per determinare la posizione dei veicoli ed eventuali tracce di frenate o accelerazione. Aspetto molto rilevante per stabilire la dinamica del sinistro sarà anche il rilevamento dei danni subiti dal veicolo e la loro posizione.

Per il risarcimento danni da colpo di frusta è molto importante recarsi subito al pronto soccorso per accertare la presenza di lesioni e microlesioni al collo. È bene recarsi al presidio di pronto soccorso anche nel caso in cui nell’immediato del sinistro non si avvertano particolari dolori; infatti, non sempre i sintomi si manifestano immediatamente. Al pronto soccorso sarà possibile sottoporsi agli esami strumentali come TAC, radiografia e risonanza magnetica.

Se da questi esami fossero riscontrate delle microlesioni o delle lesioni, il medico emetterà una diagnosi, completa di previsione dei giorni necessari alla guarigione. Come stabilito dalla sentenza di Venezia, il medico potrà riconoscere dalla sintomatologia la presenza di microlesioni, anche se non rilevabili con gli esami strumentali. Se durante questo arco temporale il paziente dovesse ancora manifestare dei dolori può nuovamente recarsi ad effettuare un’altra visita per ottenere ulteriori certificati. A guarigione avvenuta sarà necessario inoltrare la domanda di risarcimento del danno alla propria compagnia di assicurazione.

 

Quanto vale e come ottenere il risarcimento da colpo di frusta?

La compagnia di assicurazione prima di procedere alla liquidazione del danno farà le sue valutazioni, in particolare procederà alla nomina del medico legale. In questa fase è molto importante fornire tutta la documentazione medica del danno di cui si richiede il risarcimento compreso gli esami strumentali a cui si è stati sottoposti e il certificato del medico al quale ci si è rivolti presso il presidio di pronto soccorso. In base alla documentazione, il medico legale provvederà a determinare la percentuale di invalidità riscontrata nel danneggiato e quindi a determinare l’ammontare del risarcimento danni.

Il colpo di frusta classico comporta nei casi più frequenti un danno biologico compreso tra i 0 e i 2 punti di invalidità permanente. In tale sede è altamente consigliato per chi richiede l’indennizzo avere una perizia medico legale di parte. A questo punto, mettendo a confronto tutti i documenti disponibili, sarà determinato l’entità del risarcimento. Contro tale determinazione è possibile agire in giudizio, in questo caso inizierebbe la fase di accertamento giudiziale che sfocerebbe in una sentenza.

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