Il risarcimento Inail è una somma di denaro, erogata a titolo di risarcimento danni, corrisposta in forma di capitale o di rendita mensile ad un lavoratore che ha contratto una malattia professionale o ha subito una menomazione sul posto di lavoro o mentre vi si recava.
Il calcolo della cifra spettante viene effettuato in base a precisi criteri e tiene conto di diversi fattori.

Vediamoli nel dettaglio:

Calcolo risarcimento Inail in capitale o vitalizio mensile

Se il danno biologico da patologia è compreso, a detta e verifica degli accertamenti medici, tra il 6% e il 15% di invalidità permanente, al lavoratore viene corrisposta una cifra, calcolata tramite apposite tabelle disposte dalla legge che tengono conto di tanti fattori, una tantum, a titolo di risarcimento danni. L’indennizzo è previsto per un danno biologico minimo del 6%. Al di sotto di tale soglia di invalidità (franchigia), al lavoratore non viene riconosciuto nessun risarcimento da parte dell’Inail.

Consulta le tabelle dei punti invalidità INAIL per infortunio sul lavoro e malattia professionale.

Calcolo risarcimento danno biologico in capitale:
(con i nuovi importi del 1° gennaio 2019, aumentati fino al 40%)

Se, invece, l’invalidità supera il 15% l’Inail corrisponde un vitalizio mensile per danno biologico pari a:

A questa mensilità va aggiunto il danno patrimoniale. Per calcolarlo è necessario inserire la retribuzione annuale percepita dal lavoratore nell’anno precedente e il grado di invalidità permanente riscontrato (quest’ultimo deve essere superiore al 15%).

  • ↗ usare il punto ( . ) per indicare le cifre decimali

* Il lavoratore ha diritto ad una maggiorazione della rendita pari al 5% per ogni familiare appartenente alla seguente categoria: coniuge, figli minorenni, inabili o studenti a carico fino ai 26 anni di età.

La somma delle rendite per danno biologico e danno patrimoniale rappresentano il vitalizio mensile a cui ha diritto il lavoratore in caso di invalidità permanente da malattia professionale maggiore o uguale al 16%.

I risultati di queste utility sono solo indicativi e non sostituiscono i calcoli ufficiali dell’Inail.
Ultimo aggiornamento: Determina Presidenziale Inail n.2 del 9 gennaio 2019

La quota di tale assegno mensile viene calcolata anch’essa tenendo conto di tutti i fattori, basandosi sulle tabelle aggiornate dall’Inail. I vitalizi possono essere aumentati o diminuiti, in caso di verificato peggioramento o miglioramento della malattia. Inoltre, i vitalizi mensili si adeguano annualmente alle nuove tabelle disposte dall’organo competente.

Il calcolo del risarcimento Inail è essenziale anche per determinare l’ammontare del danno differenziale, che il lavoratore può chiedere al proprio datore, in sede civile, per vedersi risarcita la differenza tra il danno riconosciuto dall’Inail e il maggior danno subito.

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Cos’è la malattia professionale?

Si dice malattia professionale una patologia cronica che è stata contratta a causa delle condizioni ambientali, sociali o igieniche del posto di lavoro. Differisce dall’incidente sul lavoro in quanto, mentre il primo comporta una menomazione o lesione per causa improvvisa, imprevista e violenta, la malattia professionale è una patologia progressiva e lenta, irreversibile, che nel tempo porta ad invalidità.

Nel caso di malattie professionali possono esistere delle concause esterne al lavoro ad averla provocata, per esempio uno stile vita poco sano o un fattore ereditario e genetico. Per essere inscritta nelle malattie professionali, però, la malattia, deve avere origine o essere correlata alla specificità delle mansioni, degli ambienti lavorativi e delle condizioni igienico-sanitarie degli stessi. Qualche esempio:

  • malattie gravi, ingravescenti e irreversibili dell’apparato respiratorio, per i lavoratori che operano a contatto con polveri, materiali tossici, solventi chimici e tutto quanto può influire negativamente sulla salute dei bronchi e dei polmoni, a lungo termine;
  • malattie gravi dell’apparato muscolo-scheletrico, che nel tempo possono condurre all’invalidità o all’immobilità, come ad esempio: la sindrome del tunnel carpale, le osteoangioneuropatie per chi effettua movimenti continui su macchine che inviano vibrazioni, le sindromi da sovraccarico, l’ernia del disco, le tendinopatie e le neuropatie e polineuropatie da sforzo e sovraccarico;
  • i tumori provocati dalla continua esposizione ai raggi X per chi lavora nel campo della sanità;
  • le malattie irreversibili della pelle, per chi lavora manipolando materiali chimici, irritanti o acidi, ad esempio: le dermatiti da contatto, le cheratosi, le ulcere recividanti;
  • le patologie a carico degli occhi, per chi lavora in ambienti dove si utilizzano solventi o elementi nebulizzati che possono inficiare la salute oculare come: la cheratite cronica, la congiuntivite cronica, la perdita parziale o totale della vista o del campo visivo, i traumi del cristallino o della cornea a seguito di erosione per esposizione a materiali insalubri;
  • i tumori professionali: quasi tutti i tumori hanno un’incidenza maggiore nei soggetti che si espongono a determinati minerali, solventi, agenti chimici. Chi lavora in ambienti ricchi di fattori di rischio e contrae un tumore correlato alla lunga esposizione a quei determinati materiali, rientra nel gruppo 6 della tabella delle malattie professionali. Qualche esempio significativo è il tumore della vescica per chi lavora a contatto con la pece, il melanoma multiplo che può essere causato dal benzene, i linfomi non Hodgkin causati dal randon.

Le tabelle con gli elenchi di tutte le malattie professionali riconosciute dall’Inail sono più di 85. Esiste comunque un’altra lista “ufficiosa”, che elenca le malattie professionali non ancora presenti nella tabella di riferimento. Se un lavoratore contrae una di queste patologie e può dimostrare, tramite certificato del medico specialista e del medico legale, di averla contratta a causa di fattori ambientali professionali, verranno trattate come quelle ufficiali ed equiparate ad una a caratteristiche simili.

 

Il punteggio Inail per malattia professionale

Una volta acclarata la franca malattia professionale, a seguito di iter medico diagnostico certificato, per calcolare la quota di indennizzo spettante al lavoratore è necessario stabilire il punteggio di invalidità. Tale punteggio viene considerato in relazione al danno biologico ottenuto. Anche l’età è una variabile importante nel conteggio del punteggio Inail: più si è giovani e più si ottiene un maggior punteggio. La percentuale di danno biologico, o invalidità, viene stabilita da una commissione medica.

Il lavoratore deve sottoporsi ad un iter diagnostico molto accurato. Questo serve non solo a stabilire con certezza che la sua patologia sia stata causata dall’ambiente di lavoro ma anche a circoscrivere la gravità del danno subito. Nel caso di malattia professionale, che è una patologia cronica con alto margine di rischio di aggravarsi nel corso del tempo, in caso di peggioramento, si può chiedere una rivalutazione del danno e, conseguentemente, un ricalcolo della quota di indennizzo. Grazie alle tabelle introdotte e aggiornate da decreti ministeriali, si può calcolare precisamente la quota spettante a titolo di risarcimento.

Si tengono in considerazioni tre fattori: la percentuale di danno biologico, che più è alta e più  ovviamente viene risarcita, il punto Inail ottenuto e l’età che si aveva quando ha fatto il suo esordio la malattia professionale. Influiscono sul calcolo dell’indennizzo il tipo di patologia. I cancri professionali, per esempio, vengono risarciti con cifre più alte rispetto a malattie professionali meno invalidanti e pericolose per la vita.

 

I gradi di gravità delle malattie professionali

Un fattore che pesa in modo particolare sul computo degli indennizzi e dei vitalizi mensili erogati è il grado di gravità della patologia. Le malattie professionali, al pari dei danni biologici da incidente sul lavoro, sono classificate in quattro gruppi.

  • Il gruppo A comprende le patologie che non pregiudicano la possibilità di lavorare (dal 16% al 25% di percentuale di invalidità).
  • Il gruppo B comprende le patologie che impediscono di svolgere la propria mansione professionale ma permettono di svolgerne altre nello stesso settore, anche con sostegni e aiuti, orari ridotti o agevolazioni (grado di menomazione da 26% a 50%).
  • Il gruppo C comprende le patologie che impediscono lo svolgimento di qualsiasi attività nel proprio settore ma permettono di fare altri lavori, in un settore differente (invalidità permanente da 51% a 85%).
  • Il gruppo D comprende tutte le patologie che influiscono gravemente sulla qualità della vita, impedendo qualsiasi tipo di lavoro (oltre l’86% di menomazione)

 

Come richiedere l’indennizzo da malattia professionale

Il lavoratore che si accorge di avere una malattia professionale deve recarsi dal suo medico e farsi redigere un certificato che attesti l’esordio della patologia. Tale referto va consegnato al datore di lavoro, entro 15 giorni dalla data di esordio dei sintomi. Fa fede la data del certificato medico. Il datore di lavoro deve denunciare l’accaduto all’Inail entro 5 giorni dal ricevimento della notifica.

In caso il datore di lavoro non ottemperi a questo obbligo, lo stesso lavoratore può denunciarlo e farlo sanzionare. L’Inail prenderà in carico la pratica, richiederà i dovuti accertamenti e farà sapere, al termine delle verifiche, se riconosce o meno la malattia professionale e come intende indennizzarla o vitaliziarla. Gli artigiani e i titolari o soci d’impresa, in base all’articolo 203 del Testo Unico 1124/1965, devono denunciare in autonomia l’evento patologico all’Inail, entro 15 giorni dalla data di emissione del certificato medico che lo attesta.

I lavoratori agricoli autonomi o dipendenti a contratto a tempo determinato, devono far inviare la denuncia all’Inail direttamente dal loro medico, entro 10 giorni dalla visita effettuata presso lo stesso, come dice l’articolo 251 del Testo Unico 1124/1965.

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